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Lo meco laboro

Prodiga sempre nella divulgazione scientifica e non, sono lieta di ospitare una chiara e lucida spiegazione di un lavoro misterioso e che tanto incide nella quotidianità di tutti noi. Ringrazio Adriano per essersi prestato a una così sincera ed esaustiva delucidazione dei dubbi, di tutti i dubbi!

Buona lettura.


Lo meco laboro.

Adriano

N.b.: questo post nasce dopo aver constatato, per la miliardesima volta, che quando tento di spiegare cosa faccio, vedo le facce delle persone così: °.° perciò, riprendendo per gioco il post di stamattina, vedo se con un altro linguaggio riesco ad essere più chiaro.

La mia ammiratione verso li marchingegni delli maghi di certa fattura, nacque clandestina nel fiore di giovinezza. Dapprima cercai, con lo aiuto d’Iddio et con le preghiere per lo nostro Papa-Re, di liberarmi da tal maligna presenza, ma invero mi vinse e ne fui attratto come un prode cavaliere est attratto dallo draco.

Crescendo, seppur addolorato dalla momentanea mancanza d’un mago che vuolsi impararmi lo oscuro mestiere, provai di nascosto a cimentarmi lo stesso verso tal prodigio osservando clandestinamente le movenze di certi homini che aveano di tal roba dimesticanza.

Importante fu poi per me la ischola adatta, dove sapienti mastri completarono il mio apprendimento verso tale arte oscura.

Nonostante le primizie difficoltate dovute alla pienezza di albionistici vocaboli, riuscii ugualmente a padroneggiar simil fattura pur essendone ancora discepolo.

E fu così che un dì divenni, poco alla volta, cerusico di cotali marchingegni, che si fossi stato chiamato dallo Papa-Re per una crociata in Terra Santa, avrei potuto anco battere gli Ottomani in domo loro.

Ma non venni chiamato dallo nostro Santo Padre, ma bensì da principi, messeri et financo villani che chiedommi ausilio per i loro problemi con la infernale macchina.

Non mancarono, invero, alcuni gaglioffi che, credendo di poter fregare la esperienza con lo inganno, sfidai a una pugna dove ne venni fori vincitore.

Et con lo aiuto dello Santo Protettore, dapprima risuolsi al termine dello millennio passato lo baco di fine era, per poi sistemare dopo una infezione ancor più virulenta et dannosa della Peste Nigra, che tanti danni fece tra l’homini ma mai quanto alle macchine.

Così si arrivò alli odierni tempi, nell’Anno Domini MMXX, dove ancora odie messeri et madame, presi da potente sconforto per la mala funzione del loro balocco galvanico, chiedommi soccorso verso la loro amata stregoneria.

Colla speranza che tale mestiere fine mai non abbia.

36 risposte su “Lo meco laboro”

Vera?
E’ di poche ore fa!

Il fatto è che a casa hanno Sky Q, oppure il Chromecast, e sanno usare gli aggeggi più complicati.
Poi al lavoro chiedi loro di fare “pulsante destro” e sembra che gli stai palando in aramaico.

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Lo sai che sul concetto di destra e sinistra in tanti hanno confusioni dovute al fatto di usare anche la sinistra per mangiare… E poi, se sul lavoro mostri ciò che sai davvero rischi l’uscita dal mansionario. Credo che tu ti sia dovuto dotare di grande pazienza. 🙂

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Ma sai qual è il vero problema?
L’ignoranza informatica.

La gente, i colleghi, solo perché sanno andare si Instagram o vedere un filmatino scemo su Tik Tok, pensano di essere “evoluti”, ma in realtà siamo ancora a livelli bassissimi, con gente che vuole modificare un PDF con il reader, che sbaglia password, che fa il clic dove non dovrebbe, che non capisce nulla di firma digitale, che la fattura elettronica pensa sia un file DOC, che ci casca sulla mail trabocchetto. Livelli bassissimi.

Ora i nodi vengono al pettine: molti di questi “evoluti” vogliono/fanno smart working, ma al 1° intoppo a casa senza assistenza non sanno cosa fare. Deprimente.

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L’ignoranza non è il problema. Il problema è ammetterla. Ammettendola si chiederebbero strumenti per imparare a muoversi. Non ammettendola si resta ignoranti facendo gli evoluti.

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Giusto, 😉. O, in alternativa, lanciare qualche messaggio sottinteso del tipo: “Uhhh, com’è lento questo computer. Penso che ci vorrà un bel po’ per riuscire a ordinarti quello che mi chiedi” e sperare che, visto che si è sotto Natale, qualcuno afferri il messaggio, 😁. Ma essendo una persona a cui non piace chiedere che gli si compri qualcosa che magari serve, mi sa che la RAM è la soluzione che fa più alla mia portata.

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