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puntata precedente
Una rivelazione innocente
– Mamma! Che ci fai qui?
– Passavo.
– Qui non passa nessuno se non autorizzato!
– Ho l’autorizzazione, guarda, firma e sigillo, ti basta?
– Che vuoi?
– Devo confessarti una cosa.
– Io non ti confesso.
– Tu non ti puoi astenere dal farlo, su da bravo, ci mettiamo qui e ti racconto un paio di cosette.
– Non ti sento, non ti sento, bla bla bla bla, non ti sento…
– Senti invece, visto che ad andare in paradiso non ci tieni, lo abbiamo assodato la volta scorsa, ti parlerò dell’inferno.
– E che c’entra l’inferno?
– Figlio degenere, la mamma è così perché qualcuno laggiù se ne è incapricciato.
– No…
– Sì.
– No…
– Ho detto di sì e adesso ti dico anche che la campana rosa, i tarantolati, l’esorcista fessacchiotto e la sparizione della cuoca sono opera mia.
– Ma mamma!
– Anche la carriera che hai fatto è opera mia. Ti piace?
– Un sacco!
– Ecco, questa è la mia prima rivelazione, adesso vado.
– Mamma!
– Arrivederci figlio.
Ce l’avrebbe fatta, il figlio sarebbe riuscito a tenersi questa cosa per sé. Lo spauracchio della pazzia e lo spettro di Cassandra aleggiavano sulla sua persona, non avrebbe raccontato a nessuno una storia così, per l’appunto, incredibile.