
Agglutinato alle zavorre e al di qua della porta, dicevamo.
Tremante, si sierò addosso. Pianse, ingoiando lattosio amaro. Freddo, caldo, rischio di caglio e un lieve massaggio all’arto mancante.
Poi si alzò, alle gioie del mondo. Mise lo stato d’animo consono e si prese a cuore. Il pensiero ondeggiò per atterrare a piedi uniti su un concetto chiaro, denso, come lui: matrice orrorifica non piange sul latte versato. Gli bastò.
Ancora lento il passo, umido l’intento indagativo d’uno spazio ambiguo. Si sentì come parte e tutto. Accolse ciò che più non era: Candido fuggito nelle fauci del mostro; Verginità perduta. Chissà, forse un Omero… Omero? Chi cazzo è Omero?
Ascoltò le parole e capì, per uno strano balzo del pensare, d’essere eroe narrato e di dover proseguire il viaggio. Vagò incerto, ma con postura regale, che tanto chiede la vita al viaggiatore e tanto offre nel profondo incespicare: un palo.
Se davanti al muro fu muta, ora l’intelligenza si mostrò garulla e gridò: “Le zavorre da testare in aderenza al legno!”. Ecco il moto a luogo e con esso la prova. Il salire. La forza e la gestione d’insieme.
Fatica. Arrivo. E nell’attimo si librò in buffo tuffo, prendendo forma in vitrea dimora.
Scoprì, nella contemplazione del bordo, ciò che divenne oggetto di infinite trattazioni, pronunciamenti e studi, immagini e immaginazioni, di scuse e di prego, di gioie poste e malriposte, di titoli, neretti, grassetti e sottolineature, di tranquillità erose, di musiche d’accompagnamento e di caldo e peloso sollievo: la comfort zone.
Fine (per ora)
CONTRIBUTI EXTRA AL TESTO
E quando finalmente posò la sua ormai molliccia zavorra nel taumaturgico contenitore, erse sguardo per un’ultima e sola volta a quella propaggine grezza che tanto gli costò in fatica e divisioni liquide, e con una sola e potente voce gridò al suo indirizzo: “A stronzo!“, magnificendosi poi compiaciuto per ciò che aveva fatto riposando finalmente nella comfort zone.
Adriano
…. prendendo forma in vitrea dimora,(( trasparente, luminosa quasi riflettente ed ebbe per un breve istante coscienza di sè, viaggiatore ondulante refrattario ai confini desidero di espandersi, si allargò e)) scoprì, nella contempalzione ….
Nonna Pitilla
Un momento! Fermi tutti! Su questo blog sta nascendo un nuovo genere letterario!
Horroble? Una specie di crasi fra ‘horror’ e ‘fable’?
Antartica