Sono stata a trovare MANUEL sul suo bel blog e, come sempre accade quando son dalle quelle parti, mi ingolosisco e gli chiedo di portare a casa un ricordo della visita: le sue immagini.
Ho aggiunto anche tre miei scritti tree. Non ho resistito.
LA PRIMA VOLTA
La prima volta che mi sentii albero, fu a un risveglio. Dopo una lunga operazione, avvertii sinapsi.
Fuuuuuhhhhh. Fuori tutto. Un negativo polmonare. Guardo più del dovuto. Non ti disperdi. Stalli. Forma. Maledetta forma. So cosa sei! (Potrei non essere pronto.)
E sempre in titubanza mi trovi, all’inizio. (Con questi passi rubati a un cha cha.) Poi i suoni, perduti nella frenesia. La nuova acquisizione in monta. La Verità trascina. Resisto a un istante.
(b)ananartista® SBUFF – My Prophecy for 2021 Watch carefully because this is what is going to happen. — (2021 साठीची माझी भविष्यवाणी – իմ մարգարեությունը 2021 թ – 2021 এর জন্য আমার ভবিষ্যদ্বাণী – 我對2021年的預言 – jóslatom 2021-re – 2021 ലെ എന്റെ പ്രവചനം – мое пророчество на 2021 год – ramalan saya untuk tahun 2021 – ჩემი წინასწარმეტყველება 2021 წლისთვის)
Sono molto contenta: ringrazio DiDì per le bellissime fotografie e per l’individuazione del titolo.
Questa narrazione per immagini era perfetta. Poi ho aggiunto il testo.
Buona visione.
Eccoti. Onda bell’Onda. Mia bella, mia carezza cazzara… he he! Oh che permalosa! Bella. Bella-bella. La schiuma salata in faccia mi schiaffi. E mi strappi. Che forza hai, eh? Mia dolce, che porti? Che prendi? Io sto bene, lo sai, si resiste. Si resiste bene. Sì. Ma aspettami. Aspetta che arrivo.
Dunque, vediamo. Guarda cosa hai combinato l’ultima volta. Mi hai rotto il secchio, he he! Velocità avrei dovuto avere. Giocare con te diventa come una volta: difficile. Mia bella. Sei vigorosa oggi, sfacciata. Da un po’ non ti facevi così insolente. Tra poco, eh? Ci troviamo al solito posto.
Sì, è nuova, ti piace? Ci voleva un pezzo fresco-fresco. L’altra l’hai amputata, ricordi? Mi è rimasta in mano solo la cima, il resto te lo sei preso tu. Hai ragione, mai un dono, un omaggio, devi sempre far da sola. Onda mia bella. He he. Cosa dici? Il caschetto? Normative. Non te l’aspettavi vero? Mi faccio bello anch’io sai? Ah, come sono elegante con quello in testa, sembro un edile… ok, non temere, niente edili all’orizzonte. Scherzavo. Un po’. Scherzavo un po’.
Mia bella. Ridiamo insieme? Vorrei ridessimo insieme, come una volta. Come quando stavi per rapirmi il braccio e solo ridere insieme ti ha convinta a ridarmelo. Lo sai che ti ho tatuata sulla spalla? Guarda, sei tu. E lui è tuo. Io sono tuo. Bella che sei… Te ne ho chieste di cose eh? Te ne ho chieste sì. Mai questo: mi vuoi?
Questo grido di battaglia non è mio. L’ho preso in prestito da DANIELE PELUSO e mi serve per presentare ciò che ritengo essere un esempio di sensibilità artistica, di sensibilità umana e di sensibilità sinestetica (la capacità di far incontrare e dialogare stimoli percettivi provenienti da diversi organi di senso). Il tutto è opera di DANIELE. (Dimenticavo, Io tifo Sveva è una bellissima lampada di Aladino).
La cartolina con Paul Stanley è dedicata alla memoria del Fotografo Alex Ruffini
Dopo quasi due anni dalla mia esperienza personale, torno in pista. In un anno sciagurato, certo, ma sempre per una buona causa.
Aprire una mostra personale in queste condizioni è una cosa che mai avevo nemmeno provato ad immaginare. Quel giorno, quella mail, tra capo e collo. Adrenalina. Pressione. Felicità. Un messaggio Whatsapp: ehi, guarda!
Lessi la mail, con qualche difficoltà, un paio di volte. Una personale, tutta mia, in aggiunta alla mia opera che già è pronta per la collettiva. Te la senti? Hai qualcosa di pronto? Il tema è sempre lo stesso: Musica.
Ho qualcosa di pronto, pensai corrugando la fronte e lisciando tra le dita la mia folta, canuta barba. Ho qualcosa di pronto? Ho solo due Hard disk di foto di concerti di quando ero giovane e aitante, di quando una notte di follia non mi portava strascichi per quattro giorni, di quando vivevo per stare sotto a un palco. Con un occhio chiuso e uno aperto, senza tappi per le orecchie. Quando ero stupido…
Ho passato un tempo che non so definire, sotto quel palco, col cuore in gola, la macchina fotografica in mano e gli amici con la birra fresca ad aspettare fuori dal pit. Ho avuto l’onore di portare la fotografia “fatta bene” in quella che per anni è stata la mia seconda casa: Truemetal.it
Truemetal è stato più di una casa, è stato una famiglia. Una famiglia che mi ha accompagnato, dal 2009 ad oggi, lungo tutti i sentieri della mia vita, attraverso ogni singolo incrocio. Una famiglia che ha festeggiato assieme a me i miei successi, che mi è stata vicina nei miei tonfi, che è con me, sempre, ancora. Giorno dopo Giorno. Anche oggi.
10 fotografie, 10 mosaici Fuji.
Dal 13 al 27 novembre 2020, da lunedì a venerdì, dalle 14:00 alle 19:00.
A conclusione della mostra, le fotografie saranno messe all’asta sulla mia pagina Facebook è l’intero ricavato sarà devoluto all’Associazione IO TIFO SVEVA
Le immagini di questo post sono in realtà delle cartoline promozionali, numerate a mano. Se le vuoi, sai come trovarmi. E come averle.
A presto quindi: questo 2020 non mi fermerà. In nessuna maniera.
Affinché tu possa vedere i colori della musica.
È stata un’inaugurazione fuori dal comune, me ne rendo conto, quella di ieri sera. Presentare a parole una mostra fotografica è stata un’esperienza del tutto nuova, dovuta ai difficili momenti che stiamo vivendo.
Ciò nonostante Fotografia Zero Pixel ha deciso di non fermarsi, dando agli autori delle personali la possibilità di “inaugurare” la propria mostra in modo virtuale, potendone raccontare a parole, in attesa dell’allestimento che avverrà quando le condizioni sanitarie lo permetteranno.
Il video allegato è la risultante della chiacchierata con Massimiliano Muner, curatore della mia mostra (e amico di lunga data) e Marta Bassi dell’associazione #iotifosveva a cui saranno devoluti i proventi della vendita della mie immagini a mostra conclusa.
Un ringraziamento fatto con il cuore in mano a chi ha voluto supportarmi in questa nuova avventura e che avrebbe voluto esserci fisicamente, non solo con il pensiero, non solamente dietro uno schermo. È stato un dolore condiviso. Un pensiero speciale e un grazie per essere sempre il motore di ogni mia azione, di ogni mio piccolo pensiero.