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Oh, che serata!

(immagine tratta da qui)

Che serata ieri!

Non importa da dove provenissero gli amici. Non importa dove andranno oggi.

Diciamo che dopodomani partiranno per raggiungere altri continenti e che questa mattina, nel caso, raggiungerò l’amica sensibile ai solfiti per farle passare il mal di testa dovuto al vino.

Oh, benedetto il vino! In vino veritas e quanto basta.

Ma si può ancora bere vino in compagnia di amici in questa Italia post-covid, post-guerra (perché la guerra ce la dimenticheremo in fretta, così come è stato per la ex Jugoslavia del resto; l’Ucraina ci farà un baffetto, al netto dell’impoverimento generale dovuto alla chiusura dei gasdotti), post-certificatosanitario (per andare a pisciare in un locale pubblico… ma davvero, dico, sembra normale a tutti pisciare solo tramite un certificato nominale di buona-sana e robusta costituzione?)?

Amen.

Ciò che ci siamo detti tutti quanti, volatilizzati i modi da buone maniere, resterà a vincolarci per il resto dei nostri giorni.
Oh, sì. Evviva i vincoli tra amici!

Ma com’è possibile?

È possibile e tanto basta.

Nei periodi di estremo bisogno e di estrema chiarezza le forze si uniscono, le intelligenze si alleano, la positività si allinea.
È una sensazione bellissima: la auguro a tutti.

Respirate amicizia, affidatevi e fatevi carico.
Riscoprite chi vi vuole bene senza usarvi come metro di paragone per star meglio nel suo triste miglio. Apritevi agli altri, cazzo!
O non si può?
Allora state chiusi nei vostri cantucci, sterili, intimi, sufficienti a rassicurarvi fino a un aldilà tiepido, morbido e accogliente (perché così sarà per tutti, belli e brutti).

Questo testo è un omaggio alla voluttà e alla serietà che si porta appresso.

Questo testo è un inno alle personalità che si mettono in discussione e alle vite che si corrono incontro, rinunciando a qualcosa per approdare a visioni nuove e piene di energia e sorpresa.

Care mie e cari miei, l’amicizia travalica: certificati, leggiuole, tessuti protettivi alla bocca, divisioni create ad arte, bombardamenti pro o contro, sostanze inoculate o meno.

Spiace dirlo a chi ha deciso di morire prima della morte biologica, ma l’amicizia è così: una fottuta anarchica di merda!

Viva l’amicizia!

(E chi l’avrebbe mai detto, proprio io, proprio qui, proprio adesso. Ma chi cazzo se ne frega!)

P.S. : esaltare l’amicizia sarà motivo sufficiente di censura? Yeppppp!

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Amici (di Evaporata)

Immagine da qui

Autrice: Evaporata

Amici

Ho amici positivi da trent’anni all’HIV, quando ci vediamo c’è sempre il rituale scambio di baci e abbracci, stiamo bene insieme, loro vengono a mangiare da me e io da loro.

Sono sanissima e ho fatto il vaccino anticovid, quindi sono munita di super green pass; altri miei amici, persone tranquille, pacifiche, oneste, che hanno famiglia e lavorano non intendono vaccinarsi quindi non possiamo più frequentare insieme certi luoghi pubblici.

E allora si va a casa di uno o dell’altro, si mangia e si beve serenamente senza sputare odio o rancore addosso a nessuno. 

Amici — Evaporata

Con queste splendide parole di Nadia, vi lascio meditare sulla semplicità delle cose belle e sulla bellezza delle cose vere e sulla verità delle cose sentite e sul sentimento. Soprattutto sul sentimento. Quando il sentimento è a fuoco, le soluzioni si trovano. (Grazie Nadia.)


Ci vediamo lunedì 13, Santa Lucia!


(Se volete curiosare c’è anche musalogia.)