
(Immagine tratta da qui)
Abbiamo vinto. Tutti i bunker sono stati distrutti, una delle anti-arma è stata recuperata, ma nessuno riesce a gioire. Che vittoria è questa? Cosa abbiamo da festeggiare? Un pezzo di ferro conquistato e sette basi dei serpentoni distrutte? Ho perso ventuno dei miei migliori uomini e nessuno restituirà loro ciò che hanno donato anche per proteggere voi, merdoso sotto, incapace di un misero pensiero autonomo, incapace di un minimo d’orgoglio. Anche per voi sono morti, ma verrà il giorno in cui non avrete più un sopra che pensa e agisce e combatte. Non vedo l’ora che quel giorno arrivi e allora scenderò per strada, a osservare le vostre facce meravigliate, i vostri occhi stralunati, ad ascoltare le vostre menti girare a vuoto e i vostri troppi perché senza risposta. Scenderò per strada a vedervi combattere, finalmente, a studiarvi mentre vi ammazzerete a vicenda, mentre venderete i vostri figli e le figlie per un pezzo di pane, una scatoletta di pomodori acidi, una bottiglia di latte cagliato e puzzolente.
Non riuscite a capire, impegnati come siete ad accumulare ricchezze senz’anima, ma pagherete un prezzo alto, molto più alto di qualunque vostra più perversa fantasia.
Per centinaia di anni, commosso dai vostri figli, dai vostri rari atteggiamenti umanoidi di comprensione e pietà e amore, che durano la rivoluzione di un elettrone, ho cercato di capire come riportare l’armonia, immaginando un posto vostro all’interno dell’armonia. Ho sbagliato. Non volevo credere al Libro della LEGGENDA, ai Cattivi e ho sbagliato.
Più nessuno, dei miei Uomini e Donne, nessuno dei discendenti di Gaja, morirà più per proteggere voi e la melma nella quale vi piace sguazzare. Sarà divertente vedere il vostro mondo crollare e voi, incapaci di comprendere e di reagire, affannati a proteggere il nulla delle certezze, da sotto, che vi sorreggono.
Verrà anche per voi il giorno in cui dovrete ricominciare a combattere, ma sarà tardi.
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Non c’è nessuno che festeggia, nessuno che sorride quando rientriamo. Uno dopo l’altro i cinque elicotteri tornano, col loro carico di vittoria triste. Tina è la prima, poi Oleg, poi Lorenz e Mario. Sono l’ultimo ad atterrare.
Le Donne, gli Uomini, le Figlie e i Figli sono tutti lì. Aspettano, si tengono per mano, silenziosi, ma il rumore delle lacrime è assordante, il rumore dei cuori un Dies Irae impetuoso.
Mi guardano camminare, gli sguardi si abbracciano.
«Abbiamo vinto, ma il prezzo pagato è troppo alto e sarà un prezzo che non pagheremo più! Le prossime battaglie saranno solo per noi: è una promessa nel nome di Gaja. Ora dobbiamo accompagnare gli Spiriti dei nostri Amici nell’ultimo viaggio. Li accompagnerò, uno per uno, come deve un Capo e mi inchinerò al loro coraggio, alla vita che hanno offerto per difendere noi, i nostri sogni, il nostro futuro.» ne fossi capace piangerei. «C’è tempo per scoprire cosa stessero progettando. Lo saprete nel momento stesso in cui sarà chiaro quale fosse il progetto covato dai nostri nemici. Ora tornate nelle vostre case ad accudire le Figlie e i Figli e le Donne e gli Uomini. Passerò, casa per casa, a riportare l’etereo dello Spirito dei vostri cari.»
Mi inchino, a salutare queste Donne e questi Uomini, mi inchino al loro coraggio e alla loro lealtà.
Iniziano ad andarsene mentre sono inginocchiato, col capo abbassato. Passano, uno a uno, davanti a me, per confermare la fiducia e scambiare il dolore, da raccogliere e proteggere. Alcuni accarezzano una spalla, altre i capelli, un piccolo si ferma, piega il capo e cerca i miei occhi, sorride e se ne va tenendo per mano sua Madre impegnata a scacciare il pianto.
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Magda e Yuliya, aiutate da Mogorean, hanno già scaricato il pacco e sono nel laboratorio, assieme a One, a studiarlo. Lo smonteranno, pezzo dopo pezzo e racconteranno qual era l’obiettivo di Gork. Spero solo che fosse qualcosa di importante, anche se non esiste nulla di così importante.
Noi, il resto del Gruppo, siamo in sala riunioni; dobbiamo analizzare nei dettagli cosa è successo, perché abbiamo avuto così tante perdite.
«Tina, da te com’era la situazione?» chiedo.
«Frank, erano in 153, puoi vederlo sul monitor, Magda ha già travasato i filmati e tutti i dati dei sensori. Mi hanno fregata con il pacco e hanno posizionato delle particelle di antimateria prima che riuscissi a fermarli e li eliminassi. Credo che i sensori lo confermeranno.» dice.
«Oleg, da te com’è andata?»
«Capo, un vero disastro. Erano troppi, 121. I ragazzi hanno fatto miracoli, ma commesso l’errore di cercare di aiutare i feriti. Dobbiamo lavorare ancora su questa parte della formazione. Almeno tre li ho persi perché hanno cercato di soccorrere i feriti e i serpentoni non aspettavano altro.» continua «Poi, se devo dirla fino in fondo, sono degli ottimi combattenti, ma gli manca la rabbia che noi, tutti noi, abbiamo dentro. Per qualche motivo le nostre Anime hanno accettato la battaglia, le ferite, la morte; quelle dei ragazzi non ancora.» è giusta la riflessione di Oleg.
«Mario?»
«Boss, io sono d’accordo con Oleg. Hanno fatto un ottimo lavoro, ma la prossima volta andrò da solo, come te e Tina. Anche i miei si fermavano a soccorrere. Dobbiamo imparare che non siamo come gli altri e questo esocazzo deve essere perfezionato, la schermatura è debole e i serpentoni hanno aumentato la potenza delle armi.»
«Lorenz?»
«Io vado da solo. Li bombardo e li arrostisco in solitudine; non mi piace veder morire i ragazzi, non mi piace veder morire nessuno. Che si occupino delle cose della Terra.»
Siamo arrivati tutti alla stessa conclusione. Ho commesso l’errore di sopravvalutare la preparazione dei nostri uomini, utilizzando come termine di paragone le capacità del Gruppo. Un errore che non commetterò mai più.
«Io… sono d’accordo con voi. Ci riorganizzeremo in modo da riuscire ad affrontare queste attività da soli. Almeno fino a quando sarà possibile. Ora attendiamo il lavoro dei “testoni” e speriamo che il prezzo pagato sia stato ben speso. Io, ora, vado ad accompagnare gli Spiriti.»
Se ne sono andati, tutti, a sistemare le ferite fisiche e della mente. Pochi graffi che guariranno in qualche giorno, sono i ricordi che non scompariranno. Sarà difficile cancellarli, relegarli in un angolo. Gork, grandissimo bastardo, questa è l’ultima volta che mi fai fesso; d’ora in poi si cambiano le regole.
È Magda che interrompe i miei pensieri.
«Capo, vieni immediatamente!» dice. Non usa mai termini così perentori.
«Racconta.» e mi siedo.
«Allora, prima cosa: non fossimo andati sarebbe stato un disastro. Una vera tragedia.» la voce cambia tono e si appesantisce quando pronuncia la parola tragedia.
«Gork e i serpentoni, probabilmente non solo loro, dato che hai incontrato un gruppo di 6 Dita nel tuo bunker, stavano lavorando a una bella sorpresa. Nulla di ciò che avevamo ipotizzato: molto peggio! Non ne siamo ancora certe, ma te lo confermo al 99%. Non volevano eliminare gli Animici, non volevano eliminare nessuno; la loro macchina avrebbe trasmesso un livello di vibrazione in grado di consentire a Lux e Ringhio di andare a infettare TUTTI gli Umani, senza alcuna distinzione. Avrebbero resistito, oltre a te, Tina e Michael, forse noi e forse quelli che lavorano per noi. Tutti gli altri si sarebbero ritrovati invasi da…» fa una pausa e prende aria, come per riacquistare coraggio, «da quelle bestie o come vuoi chiamarle, che ti entrano dentro e ti succhiano tutta l’energia. Non voglio nemmeno immaginare le conseguenze se il loro piano non fosse stato interrotto.» si ferma a scaricare, definitivamente, il peso angosciante di quella scoperta; ora non più solo sua. Non ho nulla da dire, nessuna parola da aggiungere.
Ci scambiamo un cinque, come due ragazzini e se ne va.
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Questa guerra sta arrivando a un livello troppo alto. Neppure i Cattivi si erano trovati a dover fronteggiare una simile minaccia. I nostri invasori stanno veramente facendo tesoro della precedente esperienza. Noi invece, fino a poco tempo fa, eravamo ancora intrappolati da una Gerarchia che rincorreva il proprio sogno e, per inseguirlo, aveva venduto tutti, senza alcuna remora. Aveva rinnegato il giuramento dei Novanta senza alcun rimpianto e sostituito la realtà con un sogno impossibile da realizzare, collocando allo stesso livello Animici e senz’Anima.
I morti di oggi non sono periti invano, ma avremo ancora molto da lavorare; in tutte le direzioni.
No, non dovete sperare, voi sotto, che questi eventi riescano a modificare il mio pensiero. Non avrete alcuno sconto e, quando sarà il momento, pagherete tutta la vostra inedia, tutta la vostra stupidità.
Senza di voi questi problemi, semplicemente, non esisterebbero. Siete voi, le loro creature, a rendere tutto più difficile e ogni giorno che passa aumentate di numero, diventate sempre più numerosi e ingordi e pericolosi per la Terra, per noi e per voi stessi. Vi state mangiando il futuro ingoiandolo a bocconi, senza masticarlo, senza gustarlo, senza comprendere ciò che state facendo, senza comprendere che siete voi il vostro peggiore nemico: il nemico che evocherà l’Armageddon e lo realizzerà.
Voi siete l’Armageddon!
continua…
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