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Adesso sì che siamo autorizzati! 2

Ho trovato un articolo che ben sintetizza il cambiamento che ho chiamato Era dell’Autorizzazione Perpetua (Ondivaga Capricciosa Umorale Sadica Vendicativa)!

Prima di riproporlo ecco qui un classico.

Buona visione e lettura!

Autore: Sovranità Popolare

La genesi della patente per vivere
– non esiste un conflitto interno alla società –

“È noto come la Commissione Europea avesse progettato sin dal gennaio 2018 l’implementazione di un pass sanitario per i cittadini UE (vaccination passport for EU citizens). L’intento dichiarato concerneva la mobilità tra paesi dell’UE e la “road map” che era stata proposta aveva il 2022 come data di implementazione definitiva.

Il fatto che questo progetto fosse inteso soltanto come limitazione agli spostamenti tra paesi non deve trarre in inganno circa la radicalità del progetto. Infatti è da tempo che le normative europee non contemplano alcuna distinzione netta tra la mobilità interna a ciascuno stato dell’UE e la mobilità tra stati, e dunque un passaporto vaccinale che potesse porre limitazioni alla mobilità tra stati implica di principio una legittimazione generale a porre limitazioni ad ogni mobilità territoriale, a qualunque livello.

È anche interessante notare che la proposta del 2018, una volta resa pubblica e commentabile dalla cittadinanza venne subissata da una debordante quantità di critiche, al punto che i commenti pubblici sulla pagina dedicata nel sito della Commissione Europea vennero bloccati nel marzo 2018.

Dopo questa accoglienza il progetto sembrava sospeso.

Ora, assumiamo ragionevolmente che la Commissione Europea ignorasse l’emergere futuro della pandemia di Sars-Cov-2. La domanda interessante da porre sotto queste condizioni è: quale era la ratio originaria di tale passaporto vaccinale? Questa domanda si impone perché:

1) nella legislazione UE un blocco alla libera mobilità è una cosa assai seria, implicando di diritto un’esclusione generalizzata ad accedere a luoghi e possibilità di lavoro;

2) non c’erano state nella storia europea degli ultimi cento anni eventi epidemici di peso tale da lasciar prevedere serie necessità di contenimento.

Dunque, perché spingere tale proposta, al tempo stesso ricca di implicazioni e priva di forti motivazioni sanitarie?

Per tentare una risposta dobbiamo chiederci quali sono le caratteristiche intrinseche di un tale passaporto, a prescindere dalla specifica, eventuale, emergenza sanitaria.

Un passaporto sanitario così concepito ha caratteristiche specifiche, del tutto diverse da qualunque altra “licenza” ordinaria.

Se desidero guidare un’automobile, o portare una pistola, farò una domanda per ottenere una patente di guida o un porto d’armi. Guidare o portare un’arma sono “poteri ulteriori” che acquisisco rispetto alle persone che mi stanno attorno, e tali poteri possono mettermi nelle condizioni di esercitare una minaccia verso il prossimo. Le relative licenze vengono perciò erogate a seguito di una serie di esami volti ad assicurare l’idoneità, la capacità e l’equilibrio di chi potrà in seguito circolare su un’automobile o con una pistola. Se desidero ottenere una facoltà supplementare mi sottopongo ad un esame che rassicura la collettività intorno alla mia capacità di gestirla.

Un passaporto vaccinale invece opera in modo inverso: anche se io non chiedo né pretendo nulla, esso mi sottrae alcuni diritti primari di cittadinanza, come i diritti di movimento o accesso, fino a quando io non abbia dimostrato di meritarli. Questo è il primo punto che deve essere sottolineato: qui siamo in presenza di una sottrazione di diritti generali della cittadinanza, e non di una richiesta personale di accesso ad ulteriori facoltà (come per le “licenze” di cui sopra).

In stretta connessione col primo punto sta il secondo: il passaporto vaccinale crea un’inversione dell’onere della prova. La situazione è tale che io ho accesso ai miei diritti di cittadinanza solo se dimostro di esserne degno, mentre nelle condizioni antecedenti io avevo intatti i miei diritti fino a quando non fossi stato dimostrato indegno di essi. Quest’inversione dell’onere della prova rappresenta un cambiamento di paradigma gravido di implicazioni: ora sta a me dimostrare di essere normale e di poter vivere in modo normale; e se per qualche motivo non sono in grado di dimostrarlo (foss’anche per un malfunzionamento tecnico), immediatamente ciò mi mette in una condizione di grave deprivazione (spostamenti, istruzione, salario, lavoro).

C’è infine una terza caratteristica decisiva: un passaporto vaccinale è concepito come testimonianza di una condizione intesa come durevole. La condizione di normalità (la non patologicità) è ora qualcosa che deve essere provato da ciascun soggetto in pianta stabile, a tempo illimitato.

È importante notare come la condizione emergenziale (reale o presunta) è stata sì richiamata per introdurre questo lasciapassare, ma non è stata più richiamata per definirne i limiti. La sua introduzione non è stata accompagnata da alcuna definizione delle condizioni sotto cui esso sarebbe stato tolto.

Anzi, nonostante ripetute sollecitazioni i governi che hanno adottato questa soluzione si sono sistematicamente rifiutati di chiarire sotto quali condizioni il lasciapassare sarebbe venuto meno in quanto superfluo.

In questi giorni si parla di “durata illimitata” per chi ha fatto la terza dose, e il punto importante di questa proposta non sta naturalmente nel numero delle dosi ritenute imperscrutabilmente bastevoli dai nostri esperti da avanspettacolo, ma nell’idea che comunque il meccanismo implementato rimarrà in vigore senza limite temporale. Quand’anche le condizioni specifiche per il conferimento del lasciapassare verde venissero allentate, tale allentamento sarebbe sempre revocabile, proprio in quanto è l’istituzione del lasciapassare in quanto tale a rimanere in vigore.

Veniamo così alla questione finale, quella determinante.

Non sappiamo quali fossero le intenzioni originarie per l’introduzione di questo lasciapassare nella proposta del 2018, ma abbiamo tutti gli elementi per capire che, quali che siano state tali intenzioni, tale dispositivo consente di esercitare un nuovo radicale livello di controllo sulla popolazione.

Immaginiamo due scenari.

Nel primo scenario tutta la popolazione accoglie senza fare resistenza questo dispositivo.

Se questo accadesse chi governa avrebbe mano libera per effettuarne ulteriori “upgrade”, estendendo le funzioni di un sistema così ben accetto. A questo punto qualunque “virtù” che venisse efficacemente rappresentata come “di interesse pubblico” potrebbe divenire una nuova condizione da dover provare su base individuale per avere accesso alle condizioni di cittadinanza normale.

Nel secondo scenario una parte della popolazione fa resistenza a questo dispositivo. Ciò permette a chi governa di presentare i “resistenti” come problema fondamentale del paese, come origine e causa dei malfunzionamenti e delle inefficienze che lo assillano. Se solo questi nostri concittadini fossero virtuosi e non renitenti, i problemi non sussisterebbero. Questa mossa sposta la responsabilità dalle spalle di chi governa a quelle di una sezione della società, concentrando l’attenzione pubblica su di un conflitto interno alla società.”

Sovranità Popolare Redazione

59 risposte su “Adesso sì che siamo autorizzati! 2”

Grazie a te, perché dai voce a una prospettiva diversa.. e credo che in questo articolo si siano messi in luce degli aspetti fondamentali, che purtroppo non sempre vengono presi in considerazione. Hai fatto proprio bene 😉

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la realtà è complessa e servono più ipotesi, non meno, per avere più strumenti di lettura. Poi ciascuno arriverà alle proprie conclusioni e magari le cambierà ancora e ancora. Io le cambio in continuazione! 😀

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Si, è vero.. anche perché tante cose spesso vengono dette in maniera poco chiara o ambigua.. oppure non vengono proprio dette.. e non è facile arrivare a delle conclusioni esatte, se le informazioni sono frammentarie.

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C’è chi fa complotti e chi fa teorie dei complotti; in genere i secondi sono meno fantasiosi, non avendo la materia del contendere davvero a cuore, per loro resta un divertimento intellettuale e non sanno nulla di quante energie, finanze, impegno e determinazione servano per un bel Complotto. Il romanzo c’è già, sto trattando all’estero 😀

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Un articolo che è splendida rappresentazione di un onanismo intellettuale davvero mirabile! A maggior ragione che, l’oggetto è materia sanitaria che dovrebbe rifuggire cavillosita ed arzigogoli, per contemplare una promiscuità sociale accentuata proprio dalla mobilità di individui all’interno e attraverso frontiere esterne della comunità europea. E i problemi di natura sanitaria generale che questa comporta.

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Lo stato di cittadino (ma prima ancora di essere umano) è definito dal diritto, non dalla medicina. Una civiltà si misura in base al corpo normativo che regola le interazioni tra individui e istituzioni. La medicina, spiace dirlo così, ma è materia secondaria.
Se poi l’articolo non ti piace non c’è alcun motivo di offendere ed essere aggressivo per l’esposizione di un parere diverso dal tuo.

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Non mi pare di aver detto che non mi piace, piuttosto, mi sembra di avere adombrato una pecca che consiste nella cervelloticita dell’esposizione. Ma si potrà ancora essere critici rispetto a certe elucubrazioni? E poi non credo assolutamente che si possa ridurre la questione ad uno scontro di opinioni o a un problema di libertà personali, oppure di rapporti tra cittadino e istituzioni: esistono delle oggettività che vanno ben oltre le considerazioni e le opinioni di ognuno. Nel caso del passaporto sanitario trovo che siano eccessive, per non dire stucchevoli, tutte queste teorizzazioni che sconfinano nel complottismo in punta di un diritto fantasioso, presente solo nella mente di chi, come l’eminente Zhock ad esempio, evidentemente cerca di ritagliarsi un suo spazio di attenzione. Teorizzazioni che, all’atto pratico, sono già superate dalla realtà delle cose: siamo schedati anche e solo per iscriverci a wp e a tutti i vari social, siamo schedati per qualsiasi minima pratica burocratica, siamo seguiti e controllati attraverso gli elettrodomestici, gli acquisti, le operazioni assicurative, bancarie, l’uso dei telefonino, dei pc… di cosa stiamo parlando?
In poche parole: la globalizzazione ha liberalizzato movimenti di masse e di merci, bene o male. Dunque trovo sacrosanto e legittimo che una società cerchi, comunque di stabilire un controllo medico sulla popolazione. A maggior ragione, come ha dimostrato questa pandemia ancora in atto, che non siamo dio in terra e, la natura, può sempre cancellarci o farci ritornare all’età della pietra, per mezzo di un esserino invisibile come un virus.
Tutto qua.

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L’attacco denigratorio a un testo altrui e la lamentela perché non puoi agire impunito, sono atteggiamenti che preferirei non commentare.
Perdona se non rispondo a tutte le tue argomentazioni, ma sono così in ciclostile ad altre, nella forma, nello stile, nell’uso di alcuni automatismi retorici, nel massiccio utilizzo di formule autolegittimanti e grossolanamente delegittimanti il pensiero altrui, che sospetto non siano autenticamente tue.

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Uhhhh che paroloni! Addirittura:”attacco denigratorio”! E che è? Solo di critica trattai, matruzza bedda, e vossignoria in galera m’aggià mittuto! Pure a motivarla ci provai! Ma gnenti: vossignoria raggiona come un pezzo di marmo quando ti scoppola a crozza. Dà cari e dà ci resta.
Comunque: nenti c’è da peddonari. Anche picchi a ciofecata nun l’ha scritta vossignoria. Quinni picchi m’aggia rispunniri?
Baciamo le mani donna endorsumme!

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Ci sono risvolti impensabili,incredibili dietro l’affare della Covidopatìa. Intrallazzi di natura economica ma con tutta probabilità,anche di altri inconfessabili interessi – che possono sembrare usciti da romanzieri fantascientifici ma che sono una realtà svoltato l’angolo)! L’umano deve andare oltre quell’ “angolo” per ritrarre il proprio consenso a perdere la propria libertà di pensiero e denunciare le manovre sospette,senza piegarsi a intimidazioni e lazzi di coloro che saranno poi affermati Stolti dalla storia futura. Grazie, Manuel!

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In tutta sincerità non credo che i politici, né europei né tantomeno italiani, possano essere così intelligenti / acuti / illuminati / furbi / preveggenti da riuscire ad immaginare una situazione simile ed addirittura costruire tutta questa piramide di leggi con obiettivi fissati anni prima. Se pensiamo che siano degli intelligentoni ci sbagliamo di grosso.

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E’ solo questione di tempo e questi implodono. I sinisridioti sono i peggiori quando si ci mettono Speranza ne è l’esempio.Il green pass illimitato è una cazzata detta solo per spingere le persone a fare la terza dose. Tra sei mesi questi spariscono al 60% Poi certo ci saranno sempre gli idioti che li voteranno.

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In fondo non è altro che il ribaltamento da cittadini a sudditi… Io ormai mi sono talmente abbrutito che mi riempio di bolle ogni volta che sento odore di Bene Comune (che sembra tantobbello ma mica esiste qualcosa del genere, perciò per perseguirlo si dovrà in realtà calpestare qualcuno… Probably questo modo di vedere le cose non è condiviso da molti, me ne rendo conto eh).
E a chi non capisce la differenza fra il cedere dati volontariamente a chi li sfrutta commercialmente e il doverli consegnare allo Stato (che abbiamo ben visto di quali poteri può disporre), la differenza fra Resto del Mondo e Cina et Similari insomma… beh non so proprio cosa dirgli guarda…
Ops, lunghetto eh. Pardon 🙂

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neoliberismo spintoooooo 😀 è ovvio che il Bene Comune è portatore di un bene settoriale… devo approfondire l’argomento, urge! 😉
(va benissimo lunghetto)

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Eh, detesto l’idea di economia manovrata dall’alto (leggasi colpire chi/cosa si vuol colpire), BigPharma non mi lascia tranquillo ma penso che sarebbe moolto peggio se si affidasse tutto agli Stati o ai Sovrastati (immagina il livello di trasparenza che ci sarebbe…), e se penso che potrebbe arrivare il giorno in cui lasceranno senza energia elettrica intere cittadine perché “dobbiamo lasciarla a disposizione degli ospedali della Bassa Sassonia, lo facciamo per il Bene Comune” mi viene il voltastomaco -e magari senza energia elettrica e senza connessione internet non potremo nemmeno essere sicuri se davvero gli ospedali della Bassa Sassonia avranno bisogno del nostro aiuto…

[Avete visto “Il comizietto”, regia di Retino C. -l’attore protagonista è un cane di strada di peluche]

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L’insorgere prima o poi di una pandemia virale era previsto da anni. Questo spiega il fatto che l’Unione europea abbia pensato a istituire un passaporto sanitario. La mia impressione, che spero sbagliata, è che il pass sia qui per rimanere, magari attenuato, dandoci così l’illusione che il sistema non sia poi tanto oppressivo: del resto certe misure prese per contrastare il terrorismo vent’anni fa sono rimaste in vigore, oggi nessuno si scandalizza più se non può portare il bagnoschiuma o le forbicine nel bagaglio a mano, ma se ci riflettiamo un attimo su si tratta di una misura insensata che comunque da temporanea è diventata permanente. Del resto c’è già molta gente che non si scandalizza se un anziano non vaccinato non può andare alle Poste o se un lavoratore che non ha commesso nessun reato viene sospeso dal lavoro: s’aveva a vaccinare, eh!

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