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8 sfumature di musa – breve corso di sopravvivenza per muse (3)

En?gma – Musa [Prod. By Wsht]

ripartiamo da qui:

All’inizio ho gradito, ma con il tempo si sono presentati problemi pratici, esistenziali e addirittura emotivi!

Musa in un momento di sconforto

Ecco allora alcuni pratici consigli per affrontare al meglio l’evenienza.

D) Il piccolo compendio di sopravvivenza.

1) “Mi ha dedicato un racconto: bruttissimo.”
L’ABUSO DI BUONA CREANZA: sì, diciamolo, non tutto ciò che ispiriamo esce col buco e sì, diciamolo, a forza di compiacere l’artista si incorre in indicibili malori. La vostra buona creanza è un problema. Florida e bella, polposa come un frutto maturo, la buona creanza si presterà a essere fraintesa e violata, continuamente violata, in una parola: abusata. Per quanto possa costare, non siate troppo entusiaste di fronte a un’arte brutta, è diseducativo per l’artista e non lo aiuterà a raggiungere le vette dell’Arte. Lo fate per l’Arte, l’Artista e per il vostro stato psico-fisico. Dite che è brutto!

2) “Una poesia, bella era bella, ma non ho capito nulla.”
LA MANCATA COMPRENSIONE DELL’OPERA: oh, talvolta le parole, come le forme e le note, sono messe insieme con una logica molto personale. Sì, è come pensate… alla cazzo! La comprensione fugge, con il senso; sono di fatto una bella coppia e quando scappano lo fanno alla grande, lasciandovi interdette. Non abbiate timori, non siete voi a essere ignoranti e stupide e non coltivate pudori inutili, ditelo: non ho capito.

3) “Sono finita in un quadro astratto e non mi sono trovata.”
“Continua a rappresentarmi bionda: sono castana.”
MANCATA COINCIDENZA DI ATTRIBUTI FISICI E MORALI: duole, fa male, sì, non è sbagliato sentire le urla del vostro piccolo Narciso interiore, ha tutte le ragioni del mondo. Quando l’Artista esagera e vi proietta addosso un’immagine ideale troppo lontana, il dubbio è lecito e va esplicitato: hai cambiato musa?

4) “Continua a dedicarmi liriche chiamandomi con il nome della ex-moglie.”
IL NOME ERRATO: Santissimo Ragazzo, ma, ma, ma! Non si sorride davanti al nome errato, non si nicchia, non si sorvola perché solo voi sapete quanta acidità di stomaco provoca, quindi, prevenire l’ulcera è prioritario. La Musa qui non può lasciar correre. È indispensabile una strigliata con la spazzola dai denti di ferro. Pretendete di essere chiamate per nome ogni volta che vi rivolge la parola. L’alternativa è l’uso della succinta frase, terribile da sentirsi porre, “come mi chiamo io?” spruzzata a pioggia sulle conversazioni.

5) “Mi ha dedicato una canzone riciclando un vecchio testo.”
IL RICICLO: qui, Signore mie, è utile la prova. Le sensazioni non contano, è indispensabile la flagranza di reato. Certo, l’Artista avrà un bel dire che il suo linguaggio artistico è composto da quei cinque elementi lì, ma plagiare se stesso a fronte di differenti Muse è un’onta più per lui che per voi. Perciò non esitate, siate magnanime nella sottolineatura e, permettendovi anche di sbottare, affermate il vero: ma l’hai riciclato!

6) È SERIALE
L’essere polimusico di un Artista non è in assoluto un tratto disdicevole. Lo diventa quando si dichiara innamorato. Perdutamente innamorato. Poichè la condizione del perdutamente innamorato comporta un notevolissimo consumo di energie psico-fisiche, è chiaro che il moltiplicarsi in analoghe dichiarazioni ad altre Muse nasconde una forma menzognera, atta a mantenerevi in compiacenza. La responsabilità non è delle colleghe, bensì della leggerezza con la quale l’Artista dichiara il suo perduto amore. Ecco, siate il suo amore perduto e permettetevi un sonante e liberatorio ma vaffanculo!

continua…

121 risposte su “8 sfumature di musa – breve corso di sopravvivenza per muse (3)”

Ecco, la codifica delle emozioni e dei casi che Roma sa offrire è qualcosa di raro. Qui nel profondo nord ci si deve arrangiare a cercare stimoli sempre nuovi… 😱😛

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No capire è bellissimo, ma la musa non ha veri ritorni, non economici, non sentimentali (le eccezioni confermano la regola) e allora almeno che capiscano che il vampiro con i denti marci è una metafora alla quale hanno contribuito a fornire spessore 😂

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Bello questo giro di Muse, decisamente. Per il resto, onde evitare i denti marci del vampiro, mi dedicherò ai licantropi: assolutamente sottovalutati e con pessima stampa 🙂

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Con la presente rendo edotto il gentil pubblico che:
1) non ho denti marci;
2) non ho muse;
3) nel remoto caso io ne abbia avute in passato assicuro che mai ho fatto avance sessuali
4) tutte le ragazze/donne con cui ho fatto sesso non i hanno mai musato.
adieu

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Nooooooo! Non siamo mica qui a far di tutta l’erba un fascio! Ma Andrea, la casistica è impietosa! Certo non sei chiamato a rispondere di tutti gli artisti in cerca d’ispirazione. Eh!
Con questa elencazione ti ergi a luccicante eccezione 😊

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No no, erano incazzate perché non le ho mai musate. Ma io, furbo come una faina, ho chiamato Draghi, lui si è materializzato, e tutte le muse lo hanno seguito estasiate. Sono salvo!!! Il salvatore della patria ha salvato anche la mia vita.

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Più su, nella discussione con Biagina, mi suggeriva di mandare una foto con un grande membro per disincentivare le richieste irrispettose… Potrei nel caso accedere a una delle tue opere? Citando l’artista, ovvio 😊

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oddio, sai che non sono scrittrice esplicita, quella è attività nella quale sono ritrosa e che lascio a chi la sa far bene, ma il tema è comunque caldo (sai che non li ho letti?)

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no, sono io quella… cioè, non proprio del silenzio, ma dell’ascolto; il silenzio è precondizione.
Nzò, chiedevo questo: va bene anche un dito medio, che son professionista? O non è abbastanza catartico? Chiedo per mia cuggina 🙂

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Ah! Ho capito. Allora, se si è veri professionisti dell’ascolto, il silenzio non è una precondizione, per tutta una serie di motivi. Se però vuoi far la muta… qui mi taccio poiché non sono fatti miei 😉 Sulla catarsi di tua cugina, che dire, aggiunga pure il medio, ma se non c’è vera intenzione, l’unico rimedio è ancora il caro e buon vecchio muro contro il quale andare a sbattere. 😬

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