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Sidera

Sidera guardò le gocce. Le dispose una a una sulla lingua e le gustò, come ultimo abbraccio di vita. Puntò il dito verso il sole e sorrise all’idea dell’accartocciamento. Si distese sulla sabbia bollente, abbandonò l’otre al suo rotolar da duna e attese l’ultimo respiro in arsura. Soffocare? Espiare in temperatura? Bruciare gli alveoli? Forse solo dormire. Ma il dormire era da gelo, non da pelle in ustione e cosa aspettarsi allora dalla vita del deserto? Dalla morte del deserto? Grattò tra i granelli giocando con la sua clessidra e calmò il respiro. Giocò ancora con ciò che le riempiva gli spazi tra falangi e la solleticò il movimento di zampette. Scorpione? Son io. Ciao. Che vuoi? E tu? Non la morte. E cosa? La vita. Non sei nella condizione… Perché? Puoi solo scegliere come morire. Lo so. Sono qui per questo. Ma tu cosa vuoi? Vedere il ghiaccio. Interessante.

Sidera si girò supina con un sorriso fresco e lasciò lo scorpione arrampicarsi sulla sua spalla. Chiuse gli occhi e mosse lentamente le braccia. Piano! Temi di cadere? Ho fatto una certa fatica ad arrivare a te. Dici davvero? Non eri di strada? No. Ti cercavo da tempo. Perché? Per il ghiaccio.

Sidera si voltò sul fianco e lo scorpione cadde sulla sabbia. Presto si posizionò sulla mano. Come stai? Come chi sa che deve morire, ma che spera. Speri? Come te. Io non spero. Va bene e io non ho sete. Hai sete? Se non bevo muoio. Io conosco l’acqua. La vuoi? Sì. Io voglio toccare il ghiaccio. Sì.

Lo scorpione si mise in moto e Sidera lo seguì.

Una leggenda nata in quel tempo narra di una donna dalle dita di ghiaccio che viaggiava cercando il veleno che non l’avrebbe uccisa. Un’altra leggenda narra dello scorpione sognatore che un dì non punse. Le due leggende furono divise e tramandate da tribù diverse, seguendo ciascuna una propria via al mare.

Come lei divenne Artemide e lui chi la salvò da Orione, è una storia successiva.

148 risposte su “Sidera”

Eccomi come promessoti.
Preceduto da tutti quei mi piace e da commenti di cuori, cuoricini, faccine smorfiate e iconcine da delirio (ma esiste ancora la parola?!) turbato, vorrei tanto essere un granello di polvere sui tuoi capelli per uscire di scena inosservato.
Cosa vuoi che ti dica? Ho sempre rifuggito la mitologia, mi appassiona di più la storia di Pinocchio e trovo addirittura sexy Biancaneve.
Ho ammirato il back della signorina in testa al post (urca! che se è quella la flora del deserto!), la tecnica l’hai meglio di Proust, per il resto resto fermo a Guerra e Pace e in alternativa entusiastica Jerome K. Jerome. Che sto appunto leggendo per controbilanciare gli effetti del Corona, in attesa del vaccino.
Ci sentiamo, vero, prima di Natale per dirci le cose belle che si dicono a Natale?
A proposito, quando ti fai un avatar sexy degno al posto di quella tristezza indecifrabile? Già ce lo dicemmo… attendo fiducioso e nell’attesa, porgo distinti saluti, da estendere anche al suo gatto/a nel caso felice ne possedesse uno/a.
PS: La prego, eviti risposte salaci, non sembro, ma sono di una sensibilità che….
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Oh… non c’era bisogno di tanto! Grazie! Comunque, con ciascuno ho un codice, non deve essere un turbamento. Poi non è mica una storia mitologica per davvero, è pre storia, storia pregna di dati immaginifici reali, quella che capita quando si esce di casa in questi giorni. Poi mi hai fatto un gran complimentone e, siccome sono un po’ pudica, mi taccio qui e me lo godo. 🙂

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Sidera looked at the drops. He put them one by one on his tongue and tasted them like the last embrace of life. He pointed his finger at the sun and smiled at the idea of ​​crumpling. He lay down on the boiling sand, let the wineskin roll off the dune and waited for his last breath in the heat. To choke? Atone in temperature? Burn the alveoli? Maybe just sleep. But the sleep was cold, not what burned the skin and what to expect from life in the desert next? From the death of the desert? He scratched the grains playing with his hourglass and calmed his breath. He played again with what filled the spaces between his phalanges and felt the tickle of his paws.
-Scorpio?
-It’s me.
-Hello. What do you want?
-And you?
– Not death.
-And what?
-The life.
-You are not in the condition …
-Because?
-You can only choose how to die.
-I know.
-I’m here for this.
-But you, what do you want?
– I want to see the ice.
-Interesting.

Sidera turned with a fresh smile and let the scorpion climb onto her shoulder. He closed his eyes and slowly moved his arms.
-Plan!
-Are you afraid of falling?
– I struggled to reach you.
-Are you serious? Weren’t you on the street?
-No. I’ve been looking for you for a long time.
-Because?
-For the ice.

Sidera turned on her side and the scorpion fell to the sand. It soon moved into his hand.
-How are you? [the scorpion asks her]
-Like someone who knows he has to die, but hopes.
-You hope?
– Like you do.
– I don’t hope.
– Okay, then I’m not thirsty.
-Are you thirsty?
-If I don’t drink I die.
-I know the water. You want?
-Yup.
– I want to touch the ice.
-Yup.

The scorpion left and Sidera followed him.

A legend born in that period tells of a woman with ice fingers who traveled in search of the poison that would not kill her. Another legend tells of the dreaming scorpion that one day did not sting. The two legends have been divided and handed down by different tribes, each following their own path to the sea.

How the woman became Artemis and [the scorpion] who saved her from Orion is a later story.

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ho capito, è una mitologia di noartri 😀 .. comunque mi piace quella Sidera con il segno del laccio del bichini sull’abbronzatura 🙂 ..e poi ad un certo punto appare Orione (ma non era un cacciatore? ) ..insomma, se una ha la sfortuna di arrivare qui a tarda ora e leggere la storia, farsi una propria idea di come vanno le cose.. e poi scorre i cento e più commenti dove si dice tutto e il contrario di tutto, alla fine giuro che non capisce più nulla 😀 .. Ti adoro Endy ❤

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Benone! Ho così tante cose che adesso dormono sugli allori… anche con la musica potrei…
altra idea! un attimo che la segno
(sì, prova, ma tue le citazioni, solo autocitazioni, mica hai bisogno di altri scrittori!)
arrivo!

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Mmmmmmmm! Ok mi calmo. 😛
Tu hai (voluto capire 😛 ) capito “dipingere un treno”, quando io intendevo “dipingere l’immagine di un treno”, poi col “trenino” ti sono venuto incontro, diciamo. Ulteriori significati, mi dispiace dirlo, possono provenire solo dalla TUA malizia 😛 😛 😛

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seeeeeeeeeeeee 😛 mi sei venuto incontro!!! io stavo andando per i miei lidi pensando ai treni spraiati e a come non mi ci sia mai cimentata per mancata velocità esecutiva e perché, diciamolo, le bombolette… solo aerografo! discolo! 😛 😀

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