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Story-Lenny 3

Story-Lenny è un gioco di trame che poggia sulle 14 puntate di Lenny (da me scritte).
Poiché ogni puntata è autoconclusiva, ci si può sbizzarrire come si crede. La libertà è assoluta (solo alla fine armonizzeremo la trama complessiva).
In questa fase, si potrà inserire (nei commenti) un intervento a testa per capitolo.
Dal 7° capitolo in poi si potrà tornare indietro e dar vita a dei veri e propri botta e risposta narrativi.
Il riassunto aggiornato è QUI.
Puntate precedenti: Story-Lenni 1 e Story-Lenny 2

(IN FONDO C’È IL RIASSUNTO DELLA PUNTATA)

Grazie a tutti e buon divertimento!

Lenny, scappa!

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(foto presa da qui)

Tre mandate, la maniglia si abbassa. La porta si apre piano e la sua testa sbuca in ispezione.

Benvenuta cara, cos’è questo fare? Mi nascondi qualcosa?

La testa si ritrae e dal pianerottolo si ode un confabular di voci. Due. La testa riappare.

– Vai via per piacere?

Non posso perdermi questa novità. Son qui, ormai, esclusivamente per te.

La testa si eclissa ancora. Le voci son di turbolenza. A un tratto la ragazza esclama: “Ci sono i ladri ti ho detto! Resto io a chiamare la Polizia, tu, tu… ma non hai capito? Lenny, scappa!”. Rumor di fuga vigliacca.

Io non sarei scappato. Lo sai.

(Ogni volta quella fuga vigliacca disegna uno splendido ghirigoro d’ombra sul mio muro interiore.)

raccoltaedifferenziata (21:52 23/10/2020)

– Già. E chi ti uccide?

Entra nell’appartamento chiudendosi alle spalle la porta. Si va a proiettare sul divano, sconsolata.

Non esser triste. Ci sono io con te, il tuo Narratore.

Lo sconforto prende il sopravvento e un pianto quasi isterico vien spinto agli occhi dal diaframma.

– Non stare qui! Non vedi che piango?

Io devo stare qui proprio perché piangi.

– E io non voglio che tu mi veda!

Non c’è nulla da nascondere, è naturale ciò che sta accadendo.

– Ma che cazzo vuoi saperne tu?

Dimmelo, sapere è il mio mestiere, cara.

– A te non dico proprio niente!

E si alza andandosi a chiudere in bagno. Esce con il viso rinfrescato dall’acqua. Tituba. Rientra per fare una pipì. Scrosci: del water prima, del lavandino poi. Torna al divano, ma aspetta a sedersi. Mi cerca…

– Per parlarti, da qualche parte devo pur guardare.

È così bella con i resti del congestionamento da pianto. E gli occhi, nel rigonfio, paiono pure più grandi.

– Non sei venuto in bagno.

Cosa vorresti dire?

– Dico: non sei venuto in bagno.

Prendevo nota di come hai lasciato il divano, cara.

– Non ci vieni in bagno?

… ZONA FRANCA!

———————-

Cara si appisola dolcemente sul divano…

– Eccomi! Ciao Cara !

– Franca, ma da dove arrivi?

– Ma dal bagno, la tua zona Franca… ti ricordi che giochetti facevamo?

Cara avverte una lieve tensione fra le gambe e…

Ma ti sei adormentata? Cosa stavi facendo???

Cara è sognante e frastornata.

– Nulla pensavo alla zona Franca, ho sognato!

Nonna Pitilla (20:43 23/10/2020)

RIEPILOGO AGGIORNATO DEL CAPITOLO

  1. Cara è sul pianerottolo con Lenny, accorgendosi che in casa c’è il Narratore, induce Lenny a scappare.
  2. Cara è sconsolata e ha un momento di vero sconforto.
  3. Cara va in bagno per lavarsi la faccia e si accorge di non essere stata seguita.
  4. Dopo un veloce scambio Cara capisce che il bagno è per lei una zona franca.
  5. Cara si addormenta sul divano e sogna i giochetti fatti con Franca in bagno.

216 risposte su “Story-Lenny 3”

Mi affranco alla tradizione: una canzone popolare insegnatami in quarta elementare dice ciò:” e la dis che la gá il pigiama (le metande de la só mama de la festa)” 😝

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orrore e i centri sociali in uno con la plebe più immonda sta mettendo a ferro e a fuoco ala città questi sono impazziti o forse, peggio sfruttano la crisi per trarci vantaggio e immagine una deriva senza connessione sociale né alcuna solidarietà parolai a cominciare dai gruppi tipo 99 posse che pastinano centinaia di migliaia di euro vendendo dischi cavalcando la tigre dalle zanne insanguinata della protesta da zombie

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ahahahahah! che lenza! (smettete di spolpare, oh nonnine, hanno scoperto la fabbrica qui, nascondetevi nelle vostre dimore! sì sì, prendete pure i monopattini e le dentiere!)

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allora senti io ho scritto una cazatina vedi tu cosa farne!!
inserito alla fine

Cara si appisola dolcemente sul divano…

Eccomi! ciao cara !
Franca, ma da dove arrivi?
Ma dal bagno la tua zona Franca… ti ricordi che giochetti facevamo?

Cara avverte una lieve tensione fra le gambe e…

ma ti sei adormentata? cosa stavi facendo sbotta infastidito il narratore

Cara sognante e frastornata
-nulla pensavo alls zona Franca ho sognato!

abbi pietà ma i racconti non sono il mio forte!

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come dicevo a Raccolta Differenziata, basta anche solo inserire un punto per cambiare le cose 😉 intanto adesso abbiamo Franca in scena… e prima o poi qualcosa combinerà! poi ognuno ha il suo stile, non si discute, è il bello del gioco 🙂

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Benvenuto su questa pagina, lì c’è una poltrona, consumata, ma sempre comoda. Puoi sederti, se credi, e versarti qualcosa da bere. Per terra c’è una pubblicazione degli anni d’oro Einaudi, il titolo è ‘Story-Lenny, la trama monstre’. Sul divano di fronte a te sono sedute persone che conosci e stanno ridendo e scherzando. 🙂

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Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…è solo una questione di parole. Tipo? Tipo queste:Bugiarde. E non è necessario essere disonesti

(a volte ti ritrovi in un angolo: e magari ti ci sei messo da solo).

Seduttive, quando non sai proprio dire la verità.

Autentiche, se nulla ti fa paura.

Giocose, quando hai capito che è finita.

Frivole, se lei finge interesse.

Astute, se sei circondato da nemici.

(E se sono molto cattivi? Ti ci vuole un Kalashnikov,

le parole lì hanno poca presa).

E quando a rispondere è la sua pelle? Tenere, scanzonate, oscene…

(se la sua pelle è scorretta, intrigante, lasciva).

Avventate e presuntuose, se la vuoi rubare per poco…

Letali (come certi sguardi) se la vuoi rubare per sempre!

Effimere, se niente più ti scalda o cerchi un tono, e non importa

per cosa.

Filosofiche, se ti va di imbrogliare.

Poetiche? Non esistono parole poetiche: esiste la poesia, che è fatta

di cose, tutte con una loro narrazione.

E quando sei tu lo stronzo? Parolacce? Non esistono le ‘parolacce’, le parole

volgari, ma le persone volgari certamente. Se sono io lo stronzo?

Qualsiasi parola è pertinente.

E per l’amore? Ma certamente superflue: cosa c’è di più

eccentrico, vistoso e bizzarro di un sentimento?

Ubriache, quando le sue labbra sono lontane

E finalmente il silenzio quando le sue labbra chiudono le tue…

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