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Lenny, scappa! (3)

(foto presa da qui)

Tre mandate, la maniglia si abbassa. La porta si apre piano e la sua testa sbuca in ispezione.

Benvenuta cara, cos’è questo fare? Mi nascondi qualcosa?

La testa si ritrae e dal pianerottolo si ode un confabular di voci. Due. La testa riappare.

– Vai via per piacere?

Non posso perdermi questa novità. Son qui, ormai, esclusivamente per te.

La testa si eclissa ancora. Le voci son di turbolenza. A un tratto la ragazza esclama: “Ci sono i ladri ti ho detto! Resto io a chiamare la Polizia, tu, tu… ma non hai capito? Lenny, scappa!”. Rumor di fuga vigliacca.

Io non sarei scappato. Lo sai.

– Già. E chi ti uccide?

Entra nell’appartamento chiudendosi alle spalle la porta. Si va a proiettare sul divano, sconsolata.

Non esser triste. Ci sono io con te, il tuo Narratore.

Lo sconforto prende il sopravvento e un pianto quasi isterico vien spinto agli occhi dal diaframma.

– Non stare qui! Non vedi che piango?

Io devo stare qui proprio perché piangi.

– E io non voglio che tu mi veda!

Non c’è nulla da nascondere, è naturale ciò che sta accadendo.

– Ma che cazzo vuoi saperne tu?

Dimmelo, sapere è il mio mestiere, cara.

– A te non dico proprio niente!

E si alza andandosi a chiudere in bagno. Esce con il viso rinfrescato dall’acqua. Tituba. Rientra per fare una pipì. Scrosci: del water prima, del lavandino poi. Torna al divano, ma aspetta a sedersi. Mi cerca…

– Per parlarti, da qualche parte devo pur guardare.

È così bella con i resti del congestionamento da pianto. E gli occhi, nel rigonfio, paiono pure più grandi.

– Non sei venuto in bagno.

Cosa vorresti dire?

– Dico: non sei venuto in bagno.

Prendevo nota di come hai lasciato il divano, cara.

– Non ci vieni in bagno?

– ZONA FRANCA!

96 risposte su “Lenny, scappa! (3)”

una sorta di gnek gnek delle suole di cuoio nuove 😀 ma anche un frschhh dello spolverino riempito dall’aria in velocità, o il respiro d’affanno della corsa per le scale… e qualche peto di paura, certo 😀

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certo, come dimenticare i peti di paura? 😀
io ho sentito più il ginocchio che scricchiola, il lamento acuto e smorzato tra i denti del gomito contro lo spigolo con scossa giù per la spina dorsale, e devo dire di sì, preciso, il frschhh dello spolverino 😀

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io tiro fuori lustrini, boa di struzzo e radiolona anni 80 (che da quando ho a che fare con te mi porto sempre dietro). Diamo inizio al Mistake Pride? 😀 (rumore di trombetta carnascialesca, sai, quello che finisce un po’ in calando, interrogativo come un cucciolo che ti chiede di uscire) 🙂

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Uè ué ué ué!!!!! Signora venga qui. Giuro che ho un kilo d’uva a 0,99! Sì sì, si sieda che la servo seduta! ⭐⭐⭐🤩E ora un po’ di musica portata da Raccolta per deliziare il movimento di bacino dei camionisti!!!! 🤣🤣🤣

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Ricchi premi e cotillons per il limboooo, siore e siori 🙂 sì, ne ho una borsa piena di cotillons, ma non posso mostrarglieli vasannò mi scappano da tutte le parti! (qualcuno ha portato un’altra serie di pile formato famiglia? che qui la radiolona comincia a guaire…)

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Che si usino i contenitori dello sporco e li si percuota a ritmo tribale con ombrelli rotti! E tu. China girl, servi brocche di PIRLO e qualche patatina, che l’ora si è fatta e nessun autista vuol più prendere la via di casaaaaaa! 😎🤩🤣

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